Basta pippe mentali. Parliamo un po' di me e dei miei pasticci, forse mi aiuterá a scacciare i pensieri negativi!
Se in Italia ero svampita qui lo sono all'ennesima potenza. E mi vengono in mente ricordi di me, come vista dall'esterno, che mi fanno sorridere. Pillole di vita in cui mi sembra di avere 15 anni....
Rivedo me collassata sul letto di Filo. Lui mi abbraccia e mi da i bacini sulla testa e mi riempie di biscotti al cioccolato che sgranocchio cospargendo il letto di briciole e farfugliando "Filo, le briciole!" e lui "non fa niente, non ti preoccupare... dai vieni qui a prendere un po' d'aria...", mentre di la' tutti festeggiano Sara. Io non sono neanche in grado di firmarle la t-shirt. E per fortuna perche non avrei saputo cosa scrivere. E' partita ieri. Sara' brutto dirlo, pero a mi me da igual.
Rivedo me ieri mattina alla scuola di idioma, intontita e con il cuscino ancora stampato su una guancia, entrare e chiedere alla segretaria in che aula devo andare. Ho chiesto il cambio di orario e di livello, quindi non ho idea di quale sia la mia nuova aula. Mi dice "aula 1". Perfetto. Entro, mi siedo, mi guardo intorno. C'e' una ragazza che ho conosciuto all'uni. Ma ci sono anche i libri dell'A2. Dev'esserci un errore. Seguo questa (quasi) prima ora di lezione un po' annoiata dall'argomento e dalla prof vitale come un carciofo, attendendo la pausa. Sara' che è in dolce attesa. Inoltre questa cosa mi manda in paranoia perche' vedere una donna incinta mi fa star male fin da quando avevo ancora un triciclo. Finalmente arriva il momento della pausa. Incontro il coordinatore, mi avvisa che son stata spedita nell'aula sbagliata. Ringrazio Dio, se esiste. Fumo una sigaretta con Stefano e altri 2 tipi e entro in classe con loro. Aula 5. Finalmente e' quella giusta. Facciamo un po' di esercizi sul subjuntivo. Gli altri studenti mi sembrano tutti piuttosto simpatici. Il prof e' giovane, guapo e simpatico. Ha un bel sorriso, mi diverte il suo modo disinvolto di glissare sui momenti imbarazzanti. L'ora scivola via leggera. Dentro di me giubilo. Ma al final, una brutta notizia: martedi c'è l'esame dei verbi. Ahi! E questa volta mi tocca studiare o mi rispediscono per direttissima all'A2.... ^^"
Rivedo me stanotte davanti al pc, scrivere inquieta, con Carmelo che alle 5 del mattino mi dice "passo da te" e poi sparisce al telefono con la sua donna...
Quando sono con lui mi rendo conto che esiste una persona dalla concezione del tempo piu' distorta della mia. Non lo credevo possibile. Uno che alle 21.50, mentre sprofondo in una poltrona gonfiabile tipo Fantozzi, e' capace di dirmi "dai Cicia, scendiamo... tu ceni e intanto io mi vedo con lei, poi passo da te e andiamo alla festa in piso, inizia alle 22.30, e poi flamenco al Cafe del Duende, andiamo l¡ per le 23.15".
E mi viene da chiedergli se per caso abbiano inventato il teletrasporto mentre ero in bagno.
Tornando a me che scrivo inquieta... si fanno le 5.30 e dovrei essere a letto da un pezzo. Tornano i ragazzi, mi coccolano un po' mentre io cerco di trattenere le lacrime e sorridere. Un po' perche' sono triste, un po' perche' tutto questo affetto mi commuove. Fino a meno di 24 ore fa ero incazzata con loro, e invece so che mi mancheranno. Mi chiedo come mai le altre ragazze siano ragazze. Con le gonne svolazzanti e le movenze sexy e gli urletti e i discorsi sul trucco. Mentre io mi ritrovo sempre a essere l'orsacchiotta dei ragazzi, quella che si becca le coccole e diventa amica di tutti. Mi va benissimo cos¡. Diciamo pure che ci sguazzo. Nella mia vita precedente dovevo essere una gatta. Una gatta cicciona come Mau', che mangiucchia e dorme e si fa spupazzare... chissá...
Bevo una camomilla in sala, fumo un porrito, parlo un po' con loro e vado a dormire. E ora eccomi qui, al laboratorio di Diseno y produccion cinematografica, con un sonno fatal come ogni venerdi. Ancora 6 minuti. Su su.
Rivedo me sabato scorso gonfissima sul letto abbracciata al maialino che mi ha regalato Kung. Sprofondo. E' come se nel mio letto si fosse aperta una voragine che tenta di risucchiarmi. Sto male. Arriva Enro, mi chiede come sto. Lo abbraccio e riesco a farfugliare "Estoy feliz que ahora esta' todo bien entre nos dos". E mi risponde che e' sempre stato tutto ok, che era solo preoccupato per me. Beh, avrebbe dei buoni motivi per esserlo anche adesso. Solo che non lo sa. E io non gli dico nulla. Dopo un po' torna e, non appena pronuncia la parola magica "carbonara", salto su con uno scatto felino in attesa della pappa... ma si puo'??? Non ero moribonda fino a pochi minuti prima? Da dove son saltate fuori queste energie nascoste? Chissa'.