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e' il 27/05/07.. h.13.33
mi sento The current 

mood of ciciablog at www.imood.com
indosso... il pigiama
ascolto...
i Dinosaur Jr.
chattando con... nessuno e smanettando con emule vogliosa di nuova musica
pensando che neanche stanotte ho dormito abbastanza...

 

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domenica, agosto 26, 2007



Xavier Rudd - White Moth

Da pomeriggi in casa a cazzeggiare, con il sole fuori e nessuna voglia di uscire... solo divano, sigaretta e coca cola light....... o da divano e coccole e parole che volano via leggere come piume.....

sklero di delle 5:05:00 PM 

Dalla mia finestra ci vedo il passato, il futuro e allo stesso tempo nulla.
E così quando cammino per strada....
E poi vallo a spiegare alla gente che sapere a memoria dove sono i monumenti di Barcelona, o quale sia l'uscita giusta della metro sotto casa non è poi così fondamentale (in fondo, da una parte o dall'altra, riesci a uscire cmq), nonostante tu ci viva da quasi un mese. Siamo prima di tutto ricordi e desideri, anima e cuore. Abbiamo spazi preziosi nella memoria da occupare con ciò che ci fa stare bene......
E che i dettagli topografici vadano pure a farsi fo**ere.

sklero di delle 6:04:00 AM 

Giorni in cui si cammina, tanto. In cui ci si obbliga a vivere come i più, trascinandosi da un luogo all'altro immortalando posti di cui non te ne importa assolutamente nulla, e sorridendo a comando. Solo perchè lo fanno tutti, solo perchè non è possibile aver vissuto qui più di 2 settimane senza aver visto quasi nulla, solo perchè dicono che Barcelona sia una delle città più belle al mondo. Bella ma vuota. Come una puttana senz'anima.
Notti in cui si pensa, troppo. Notti in cui ci si chiede dove sia la felicità, a che punto è che si è iniziato a sbagliare. Notti in cui senza musica non si dorme, e in cui allo stesso tempo le parole ti trascinano via, tra i pensieri, via dal sonno tanto atteso........
Notti in cui ti rendi conto che l'amore è una parola troppo semplice, che la verità non esiste. Che esistono mille verità parziali tutte vere nella stessa misura. Che l'essenziale è invisibile agli occhi (dei più). E che a volte vedere oltre è quasi una condanna, perchè ti obbliga a scontrarti con la cecità altrui. Con l'impossibilità di esprimere ciò che ti senti scoppiare dentro, ciò che tu, solo tu, hai avuto la fortuna di intravedere.
Notti in cui ci si sente un po' come una Cassandra del ventesimo secolo, sola contro tutti e contro parti di se stessa offuscate dalla miope coscienza collettiva.
Notti in cui non si riesce a non essere sinceri, anche se fa male.
Notti in cui si tace per non spezzare la felicità altrui. In cui si sta al gioco, in cui si lascia che ognuno creda un po' a ciò che gli pare.
Notti in cui la vita è tutto e niente, in cui è il nulla e la pura possibilità. Come lo schermo vuoto di un cinema durante l'intervallo, come l'universo, come una pagina bianca, come questo spazio che man mano viene colmato da parole superflue eppure così essenziali. Per andare avanti, per liberare questo buio affollato di pensieri, per ricordare a te stessa che, nonostante sia più semplice vivere affondati nel pelo del coniglio, una volta arrampicati su e intravisto un magico barlume, sarebbe una bestemmia desiderare di esser ciechi, di non avere le forze per arrampicarsi ancora, e ancora, fino alla fine dei giorni.

sklero di delle 5:44:00 AM 

martedì, agosto 21, 2007

Ufficialmente backpacker... o meglio zingara?

Tornata ieri dal viaggio Lisboa-Galizia... 18 ore di pullman per tornare da Vigo.

E avrei mille cose da raccontare, ma nessuna voglia. Almeno per il momento.
E così smanetto su
FLICKR aggiungendo nostalgica foto di queste vacanze, dell'America's Cup, del mio erasmus e delle mille despedidas... e mi rivedo felice. E cerco di trovare la voglia di iniziare a studiare e di raccogliere le idee per raccontare questi 10 giorni di zingaraggio estremo, tra case lisbonesi, treni, pullman, notti a dormire su un materassino sgonfio in un campeggio polveroso.... tra ore trascorse con l'occhio nascosto dietro a un obbiettivo, o sdraiata a parlare su un divano, o semplicemente a farmi coccolare da un nuovo amico che spero di rivedere presto.
Nostalgia.
Di certi momenti, di certe ore, di certi panorami.
Di me.

sklero di delle 7:03:00 PM 

lunedì, agosto 13, 2007

LISBOA

Che citta' magica....
Un salto nel buio, e stavolta senza farsi male...
Dei nuovi compagni di viaggio. E mi fa strano pensare che fino a pochi giorni fa non li avevo mai visti...
Una atmosfera completamente diversa da quella di Barcelona.
Una terrazza da cui ammirare tutta la citta', sprofondati in un sofa ikea, cocktail in mano e chiacchiere che volano via leggere. Sulle nostre storie, i nostri erasmus, i nostri sogni e su questa citta' che mi manca gia'.
E non vorrei piu' andar via.
Ma stanotte si parte per la Galizia... e anche li' mi aspetto solo del bene.
Barcelona, le sue vie superaffollate, il martellare dei muratori e i turisti tamarri le lascio volentieri agli altri....

sklero di delle 6:07:00 PM 

giovedì, agosto 09, 2007

E' notte, e sono a quota 5 birre e un gran sorriso (da pirla, aggiungerei).
Sono felice, sto bene. E tra poco più di 24 ore si parte per Lisbona. Un viaggio al buio da cui mi aspetto solo del bene. Perché adoro Lisbona, e dopo anni finalmente ce l'ho fatta a prenotare quel dannato volo. E a pagarlo poco, il che non è affatto male.
A volte mi sento sola e abbandonata, soprattutto durante questo secondo agosto inutile, afoso e rumoroso.
E poi scopro di avere un'amica che mi dedica dei post sul suo blog, e non me l'aspettavo.
E un nuovo amico che dice sempre "yo no soy una persona agradable y tu no me caes bien!" però poi mi sopporta per ben 7 ore e 5 birre, 3 delle quali insiste per pagarle lui. E mi sopporta persino sul bus mentre parlo e rido contemporaneamente e non riesco a smettere ne' a prender fiato. E persino mentre continuo a rivangare la storia dei piselli (parlo della verdura, ci tengo a precisarlo!) che ormai è diventata l'aneddoto dell'anno.
E anche un nuovo compagno di viaggio che non vedo l'ora di conoscere, e grazie al quale la paura di vagare sola e in fase scazzo per le vie di Lisbona è volata via.
E mi fa strano. Perché a Lisbona dovevo andarci con Fra, se n'era parlato tanto. E anche qui a Barcelona avevo giurato che saremmo venuti insieme. Ma non ne abbiamo avuto il tempo. Ne' la pazienza, forse. E so già che penserò a lui, che mi mancherà un bel po' come ogni volta che non lo sento per più di 2 giorni. Come qualcosa che ho perso, che ho lasciato scivolare via ma di cui ho ancora bisogno. Con un ruolo nuovo, nuove regole, nuove distanze. Che non gli vanno giù. Perdonami piccolo, ma son fatta così.
E ho scoperto che le promesse fanno male. Infatti ho smesso.

sklero di delle 3:36:00 AM 

mercoledì, agosto 08, 2007

Giorni in cui si va a bere birra, sempre all'Ovella. In cui si va a Sigtes, in cui a me e Laura tocca sopportare un tipo che crede di essere gentile ma è solo pesado, in cui sorgono novità sul viaggio a Lisbona ormai prossimo, in cui si gironzola svogliati per la città, in cui forse non si ha un vero motivo per alzarsi al mattino, per uscire di casa, per fare altro che non sia pensare. Perché agosto è sempre un'attesa. Un'attesa del ritorno alla vita, un'attesa del ritorno alle solite occupazioni, un'attesa del ritorno a una temperatura decente. Un'attesa del ritorno a una me stessa meno impaziente.
Impaziente di tornare a Valencia, di tornare in Italia, di andare a Lisbona, di conoscere i nuovi erasmus, di vivere con Giulia e poi Giada, di vedere come andrà a finire. Di scoprire se la nuova favola effimera sarà bella come quella finita da meno di un mese.
Così magica non potrà mai esserlo... la polvere di stelle si è già dissolta sulle nostre vite, posata sulle nostre spalle. E' già sulle mie ali, nel mio cuore, nei miei gesti.
Ma sarà bello, sarà bello perdersi in nuovi volti, nuove situazioni, nuovi sguardi, nuove parole, nuove vite. Ognuna, ancora una volta, speciale a suo modo. E rivedere la magia con occhi diversi, con gli occhi di chi ha già vissuto la favola. Con gli occhi di chi vola già alto, di chi non si accontenta più, di chi rivedrà con tenerezza se stessa. Appena arrivata in questa terra, con una valigia enorme e senza la più pallida idea di ciò che sarebbe successo.
Proprio come gli erasmus di domani.

sklero di delle 4:17:00 AM 

venerdì, agosto 03, 2007

Il buongiorno si vede dal mattino...
Cuando un dia empieza de mierda puede solo mejorar, no?

Espero que sea asì.

Con todas mis fuerzas.

sklero di delle 3:00:00 PM 

giovedì, agosto 02, 2007

Ieri pomeriggio mi ritrovo nel bel mezzo di una tempesta di scazzo assoluto. Una di quelle da cui non mi sembra si possa uscire. E' sempre così. Assolutizzo tutto, ogni momento. E se è la felicità a essere assolutizzata, va bene. Ma quando è un momento di scazzo come questo, è un po' meno divertente.
Per non pensarci (e perché non ho nulla in dispensa/frigo), vado giù a far la spesa al DIA. Il supermercato è caotico, labirintico, per passare bisogna incastrarsi con gli altri clienti come in un tetris. E, con un sacchetto di cipolle in mano, mi ritrovo a chiedere a un tipo dove si pesano, perché non vedo nessuna bilancia nei paraggi. Beata ignoranza. Mi risponde che pesano tutto alla cassa, e poi inizia a flippare perché sono italiana e lui ha vissuto 2 anni a Torino (non ho il coraggio di dirgli che non c'ho mai messo piede), e inizia a parlarmi in italiano. Facciamo 2 chiacchiere, mi chiede dove esco di solito e gli rispondo che sono appena arrivata, che non conosco quasi nessuno e che vivo anch'io da queste parti. E gli lascio il mio msn. Lui è veramente bello, quindi la scelta non è difficile. Rappresenta il classico prototipo di spagnolo affascinante e simpatico che si spera di incontrare in erasmus e che, fino a ieri, pensavo non esistesse nella realtà.
Lui è lui. Però devo pure far qualcosa per dimenticarlo. O perlomeno provarci. E quindi va bene così. E poi, un po' di immersione nella movida espanola non mi farà certo male, dopo 5 mesi e mezzo a uscire quasi esclusivamente con italiani e altri stranieri.
Insomma, viva il DIA.
Ceno con i miei nuovi coinquilini. Yolanda, una chica gallega que studia comunicacion audiovisual come me, e Ivan, un chico argentino che lavora con Flash e programmi del genere. Caroline, la tipa francese che non parla quasi spagnolo, è fuori. Dopo usciamo, Ovella Negra e Moog. Io sono stanchissima, vorrei mollare ma ho un po' il terrore di tornare a casa da sola. Da quando sono arrivata a Barcelona vivo artigliata alla mia borsa tipo rapace. Non mi hanno mai rubato nulla e so che c'è una prima volta per tutti.
Ma per quest'anno ho già dato. A 4 mesi dal furto di 300 euro dalla mia postepay (ricarica online a un'altra carta di cui ovviamente non conosco i dati) non ho idea di che fine abbiano fatto i miei soldi. E mi sembra sufficiente.
Mentre siamo in giro i miei coinqui hanno atteggiamenti sospetti... mi pare si piacciano ma non so... non si baciano ne' nulla del genere. Ma al ritorno a casa si docciano insieme e spariscono nella stanza di lei.
E così, in questo periodo di crisi da single annoiata, mi tocca anche vivere con una coppietta.
Beh, sarà catartico.

E oggi arrivano Martin e Marcelo da Valencia.

E inizia il Busker's Festival:



sklero di delle 1:02:00 PM 

mercoledì, agosto 01, 2007

Da mezz'ora nel mio nuovo piso barcelonese.
Salone colorato e accogliente, con divani azzurri e copritavolo dai mille colori. E un balcone che affaccia su Calle Joaquin Costa.
Stanza microscopica. Farò di tutto per non farla implodere, anche se sarà dura.
Posizione ottima. A due passi da plaza de la Universidad. A 850 m da plaza Catalunya. In una parallela della via dell'Ovella Negra con la sua cerveza barata. ^___________^
Vado a cercare di svuotare le valigie, a far la spesa, a chiamare mamma e a tuffarmi sotto la doccia perché, con 40°C, è difficile non fare schifo dopo aver portato un borsone fino al 3° piano senza ascensore.
Per fortuna Alex ieri mi ha portato su la valigia. Se no sarei tristemente schiattata per le scale. T_T

sklero di delle 6:30:00 PM 

Oggi mi sento piccola. Piccola e sola. Piccola e sola e inquieta.
Fumando camel light sotto questo cielo apocalittico, attraversato da nubi rosse in fuga. In fuga esattamente come me.
E spero che questa sensazione se ne vada via col mattino. Come i sogni. Che a un tratto ti invadono l'anima, per poi dissolversi. Senza lasciare più che un vago ricordo.

sklero di delle 12:08:00 AM 


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