Di nuovo a Bologna. Dopo 5 mesi, a parte una notte a luglio.
Ed e' strano. Cammino per strada, via del pratello viva come non la vedevo da secoli. Ho quasi voglia di tornare, ma non so. Amo sia questa città che Valencia e, forse, adesso, Valencia un po' di più. E' strano fare tutta via del pratello, tra il vocìo della gente e le folate di porro, e vedere solo una faccia nota, e non avere voglia di salutare il proprietario di quella faccia nota, perchè non saprei cosa dirgli. Ed e' bello scendere per strada e, sotto casa, incrociare qualcuno che conosco. Che anche se conosco poco sembra contento di vedermi, che mi ricorda del compleanno di Andrea e mi propone una pizza tutti insieme lunedi sera. E quindi, forse, questa settimana che ho davanti non sarà poi così vuota. In fondo son contenta di tornare, di rivedere un po' tutti, di scorrazzare con il mio liberty (sempre se parte ancora) e volare di nuovo via. E non so se supererò l'esame di lunedi. Non so se domani riuscirò a studiare, se il mio cervello è ancora capace di memorizzare informazioni così distanti dalla VITA. Così superflue, così noiose, così... così...
E mi sento bene perchè sento che il mio tempo a Valencia non si è ancora concluso ma sento anche che sarò felice di tornare a Bologna, quando mi sentirò pronta a farlo. Sarò felice di viverla con un nuovo spirito, con nuovi occhi, di tornare ad amare le cose che amavo un tempo, anni fa. E che mi erano venute a noia. Che la amerò non come s'ama una città sconosciuta, ma come s'ama una città che un tempo mi rendeva felice. Per le cui strade scorrazzavo stretta a Fra, in cui vedrò posti noti e posti nuovi. Cammino per strada e vedo una marea di sconosciuti. Catturo frammenti di frasi dette, che si perdono nell'aria. Nomi di locali che conosco "... stiamo andando in vicolo bolognetti, poi forse al TPO" oppure "perché non andiamo al B...?". E le lettere dopo la B mi sfuggono... le sento, mi chiedo se sia un locale nuovo, ma si perdono nell'aria e nella mia memoria sputtanata. Sarà il latte? Saranno i biscotti? Sarà che ho dormito poche ore? Sarà il viaggio? Saranno i 30 che si avvicinano inesorabili?
Quest'anno rifesteggio i 25. Inizio a scontarmi l'età come le vip. Perché in fondo, l'erasmus ci fa sentire un po' tutti vip. Tutti al centro di una vita da reality show. E a settembre si ricomincia. Nuova edizione, nuovi volti, nuove vicissitudini. Ma chi torna a casa, le arie continua a darsele. Fra dice che gli erasmus si danno arie di superiorità. Beh, possono permetterselo. Sono un po' gli eletti del XIX secolo. Fortunati vincitori di un fantastico viaggio. Non per 2, e per un week-end, come nei concorsi. E quando il viaggio finisce, si torna a casa. Ma diversi. Diversi sul serio.
Camminavo a testa bassa, per la strada, angosciata dal domani, dall'oggi, da ieri, dalle giornate lunghe e inesorabilmente troppo uguali a se stesse. E ora cammino a 2 spanne dal marciapiede. Sapendo che tutto ciò che voglio io lo sarò.