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e' il 27/05/07.. h.13.33
mi sento The current 

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indosso... il pigiama
ascolto...
i Dinosaur Jr.
chattando con... nessuno e smanettando con emule vogliosa di nuova musica
pensando che neanche stanotte ho dormito abbastanza...

 

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martedì, giugno 10, 2008

Ed eccomi nuovamente qui, finalmente in possesso di una connessione e di un eee pc nuovizzimo e già pronto a un viaggetto in Spagna con la sottoscritta. ^_______^
Tornata a Bologna da poco più di 2 settimane, i miei buoni propositi sono andati già a puttane. Giorni e giorni sul set, uno in fiera come hostess in versione talleurcapellostiratotruccoimpeccabileescarpescomode, pochi giorni liberi (per fortuna, perché non ci sono più abituata), pochi scatti nuovi, 4 brevi visite di ex-valenciani, scorrazzamenti in scooter, troppe telefonate dell'ex sempre incazzato, chiacchiere in terrazza, birrette, abbracci, notti brave e conoscenze nuove e interessanti.
A febbraio ripensavo alla mia vita valenciana, a cosa volesse dire essere lì da un anno. A cosa fosse cambiato, dentro di me e anche intorno. Inutile dire che quel bilancio non l'ho mai fatto per mancanza di tempo, di voglia, di concentrazione, di capacità di sintesi. E, paradossalmente, mi è tutto più chiaro adesso che son tornata. Adesso che fuori dalla finestra ho tetti rossi anzichè alberi. Adesso che so che Valencia mi ha cambiata profondamente, e che me la porterò dentro per sempre. Adesso che i miei sentimenti sono perfettamente chiari. O quasi.
Ora che sono qui, di nuovo sola e padrona dei miei spazi e della mia vita, ho capito in che misura quest'anno lontana da Bologna abbia cambiato la mia percezione della realtà. Quanto poco di quella persona triste e poco entusiasta di tutto sia rimasto.
Ho smesso di soppesare ogni cosa sui piatti di una bilancia. Ho smesso di avere paura di non piacere alle persone che stimo, e di uscire con persone che non stimo solo per noia o perché sembra più semplice.
Ho capito che amo la gente, ma se sto sola non mi anniento più.
Ho capito che nella vita non è indispensabile negoziare. Che si può star bene davvero, e non è poi così difficile come sembrava un tempo.
Ho imparato a non conservare proprio tutto, perchè il passato bisogna lasciarlo andar via. E ho capito che talvolta gli addii possono essere necessari, e persino indolori.
C'è stato un tempo, qui a Bologna, in cui uscivo e non mi divertivo. Mi ritrovavo a osservare la gente vivere, a invidiarla. Ora non ho più molte ragioni per farlo.
Nei miei cassetti conservo oggetti rotti da una rabbia cieca di qualche anno fa. Chi ero?
Non ricordo bene. E forse è giusto così.
Domani torno a Valencia. Solo una settimana per riabbracciare i miei amici, riempire le valigie vuote, sostenere l'esame di fotografia, andare dal dentista e riprendere il volo. Chissà come sarà. Mi sembra tutto così lontano. Eppure è passato solo un mese...

sklero di delle 8:30:00 PM 


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